Rassegna Stampa Fiscale

7 Ottobre 2025
Corriere della Sera - Mario Sensini - Pag. 40

Manovra, verso tagli ai ministeri che non hanno speso tutto il budget

Rischiano un taglio per gli stanziamenti futuri i ministeri che non riescono a spendere le risorse assegnate. Nel mirino ci sarebbero Infrastrutture, Giustizia, Salute, Turismo, Ambiente e Istruzione. Lo aveva anticipato il ministro dell’Economia Giorgetti affermando che i fondi per il nuovo triennio saranno stabiliti anche tenendo conto della capacità effettiva di spesa. E nel Documento programmatico di finanza pubblica ha confermato il suo proposito. Alla prossima manovra da 16 miliardi di euro contribuiranno sia nuove entrate che, per un importo di 9,5 miliardi, ‘interventi sulla spesa’ che terranno conto, scrive il ministro, ‘dell’andamento del monitoraggio e dei relativi cronoprogrammi di spesa’. Per molti ministri si tratta di una sorpresa amara. Il Rapporto sulle spese pluriennali evidenzia che, a fronte di 578 miliardi disponibili con le leggi pluriennali, le erogazioni effettive sono arrivate, a inizio luglio ‘25, a 446 miliardi, con 115 miliardi di residui, cioè di somme impegnate e non spese. 


7 Ottobre 2025
Il Sole 24 Ore - Giovanni Parente, Gianni Trovati - Pag. 2

Mini cartelle, rottamazione breve Prima frenata per le entrate fiscali

Domani, a Palazzo Chigi, si terrà un vertice per trovare l’equilibrio giusto per far rientrare nei margini di bilancio a disposizione tutti e tre gli ingredienti cruciali della prossima legge di Bilancio. Ovvero: Irpef, rottamazione delle cartelle e pensioni. I tecnici lavorano ad una nuova (la quinta) pace fiscale che non pesi eccessivamente sui saldi di finanza pubblica. La nuova rottamazione dovrebbe fermarsi al massimo ai debiti affidati all’agente della riscossione fino al 30 giugno 2023. Cura dimagrante per i calendari. L’idea è quella di arrivare al massimo a otto anni, scanditi da 96 rate tutte uguali. Sull’Irpef è assodato che la riduzione di due punti si fermerà a 50 mila euro. Lo sconto massimo di 440 euro si farà sentire anche sopra quella soglia, perché la sua sterilizzazione scatterà solo molto più in alto. Tra le misure fiscali trova spazio la possibilità di far crescere fino a 10 euro il valore dei buoni pasto, con una tempistica progressiva e da definire.


7 Ottobre 2025
Il Sole 24 Ore - Giuseppe Latour, Giovanni Parente - Pag. 3

Superbonus e catasto, partono altre 12 mila lettere di controllo

Entro fine mese parte la seconda tranche di invii da parte dell’Agenzia delle Entrate per verificare i mancati adeguamenti catastali a seguito di lavori legati al Superbonus. Riflettori accesi sugli immobili con rendite basse sui quali è stato effettuato un ammontare di lavori sproporzionato rispetto al valore catastale. Nessun allarmismo: le lettere partiranno a pioggia ma toccheranno solo i casi di sproporzione macroscopica tra valore catastale degli immobili e i crediti fiscali oggetto di cessione. Già l’Amministrazione finanziaria, lo scorso mese di aprile, ha provveduto ad emettere circa 3 mila lettere rivolte ai casi di disallineamento più macroscopico, visto che riguardavano gli immobili a rendita zero. Le lettere di compliance hanno riguardato circa 3 mila immobili iscritti al catasto ma privi di rendita. Per il 60% di questi l’iniziativa del Fisco ha già portato i proprietari ad avviare l’aggiornamento delle rendite, in linea con le richieste delle Entrate. 


7 Ottobre 2025
Il Sole 24 Ore - Gabriele Sepio, Vincenzo Sisci - Pag. 3

Recupero Ici della Chiesa: corsa alla dichiarazione entro il 30 novembre

Attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il Dpcm che fissa i termini per la presentazione della dichiarazione e il versamento del recupero Ici 2006-2011, compresi gli interessi così come richiesto da Bruxelles. Il Dpcm dispone che la dichiarazione per il recupero dell’Ici andrà presentata telematicamente entro il 30 novembre, mentre il 30 dicembre costituirà il termine per versare l’imposta maggiorata degli interessi. Saranno infatti dovuti gli interessi decorrenti dalla data in cui l’aiuto è divenuto disponibile (sotto forma di esenzione Ici) e calcolati in base alle regole europee in tema di aiuti di Stato illegittimi. Entro il 30 novembre, dunque, gli enti non commerciali sono chiamati a verificare di rientrare o meno nell’ambito applicativo della norma. Occorrerà quindi procedere al computo dell’Ici 2006-11 applicando, ora per allora, la disciplina dell’Imu vigente nel 2013. 


7 Ottobre 2025
Il Sole 24 Ore - Luca Gaiani - Pag. 36

Beni 4.0 con acconto nel 2024: investimenti entro giugno 2026

Crediti d’imposta 4.0. Le imprese che hanno prenotato i beni entro la fine del 2024 hanno tempo fino al 30 giugno 2026 per effettuare gli investimenti agevolati. Inoltre, gli investimenti ‘prenotati’ a fine 2024 non soggiacciono al tetto di spesa di 2,2 miliardi. La condizione di ordine e acconto del 20% ‘entro’ la fine di quest’anno, come richiesto dalla manovra 2025 per usufruire della coda temporale del primo semestre 2026, è da ritenere, a maggior ragione, rispettata da chi si è mosso in tal senso negli ultimi giorni del 2024. La legge si limita a fissare un termine finale entro cui operare la ‘prenotazione’, senza porne anche uno iniziale e dunque senza richiedere anche la ‘prenotazione’, per poter allungare di sei mesi il periodo di effettuazione.


7 Ottobre 2025
Il Sole 24 Ore - Marco Belardi - Pag. 37

Transizione 5.0, sui rifiuti speciali pericolosi calcolo per unità di prodotto

Le recenti interpretazioni operative del decreto 24 luglio 2024 chiariscono i criteri di ammissibilità ai benefici di Transizione 5.0 per i progetti che generano rifiuti speciali pericolosi, nel rispetto del principio Dnsh. L’incremento dei rifiuti deve essere valutato per unità di prodotto, premiando l’efficienza ambientale relativa. È stato chiarito che le operazioni R13, D13-D15 sono solo fasi intermedie e non precludono l’accesso ai benefici, purché sia garantita la tracciabilità fino alla destinazione finale. La soglia del 50% di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento va calcolata sul totale dei rifiuti pericolosi prodotti. Le imprese IPPC possono accedere ai benefici anche superando la soglia, se rispettano i limiti PRTR, mentre quelle non IPPC sono escluse automaticamente oltre il 50%. Il quadro interpretativo offre certezza normativa e stimola l’innovazione sostenibile, orientando l’industria verso modelli produttivi più circolari e coerenti con l’obiettivo del Green Deal europeo. 


7 Ottobre 2025
Il Sole 24 Ore - Luigi Lovecchio - Pag. 38

Cortili e giardini pagano l’Imu come aree edificabili

Con la sentenza n. 26673, depositata ieri, la Corte di cassazione conferma che le aree urbane, come cortili o giardini contigui ad abitazioni, vanno considerate, ai fini Imu, di regola, come aree edificabili e non come aree meramente pertinenziali. Per essere pertinenziali, e dunque essere tassate in uno con il fabbricato, le stesse non devono essere suscettibili di diversa destinazione, se non attraverso una radicale trasformazione. Dopo qualche oscillazione i giudici di piazza Cavour confermano la linea dura sul trattamento delle aree urbane contigue alle abitazioni. Per la Corte si tratta di porzioni di suolo derivanti dalla manipolazione intensiva del terreno, funzionale all’edificazione. Per riconoscere la natura pertinenziale ad un’area urbana servono due condizioni: tale qualificazione deve discendere esclusivamente dalla disciplina urbanistica e l’area deve essere accatastata unitariamente al fabbricato. 


7 Ottobre 2025
Italia Oggi - Cristina Bartelli, Ezio Stellato - Pag. 22

Rottamazione 5 più sostenibile

Lavori in corso sulla nuova rottamazione delle cartelle. I piani di rateazione non saranno a 10 anni ma ad 8 anni per 12 rate annuali uguali e un complessivo piano di dilazione a 96 rate. Scompare la fee di ingresso come pure la richiesta di un importo minimo per l’adesione. Si farà la domanda e, altra novità, si riceverà a stretto giro di posta il piano di rateazione da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Un’altra novità è costituita dal fatto che si decade dalla nuova rateazione se non si versano più di due rate anche non consecutive. Per delimitare il perimetro della rottamazione 5 si dovrebbe far cadere la possibilità di accesso su chi non ha in itinere rottamazioni in corso e chi chi non è stato ligio oltre due rate in sù. Attualmente si decade dalle dilazioni ordinarie con 8 rate saltate, si introdurrebbe dunque un paletto di maggior rigore. La nuova rottamazione delle cartelle dovrebbe riguardare i ruoli notificati fino al 31 dicembre 2023 ma si farà di tutto per estendere il perimetro fino al 31 dicembre 2024. 


7 Ottobre 2025
Italia Oggi - Fabrizio Vedana - Pag. 24

Le cripto non sono tutte uguali

Con un comunicato congiunto sulle cripto-attività di ieri le autorità europee che vigilano sulle banche, sulle compagnie assicurative e sugli intermediari finanziari raccomandano agli investitori di informarsi sulle caratteristiche e sui rischi prima di acquistare bitcoin o tether. Devono verificare che la società attraverso la quale le acquistano o le detengono sia autorizzata ad operare nella Ue. Un utile strumento di controllo in tal senso è il registro dell’ESMA. La stessa Autorità, a richiesta, potrà fornire, inoltre, una lista contenente i nomi degli operatori in cripto-attività non autorizzati da alcuna Autorità europea. Vengono poi individuati e descritti gli altri principali rischi a cui si espone chi investe in cripto-attività partendo dai movimenti estremi dei prezzi e dai rischi di liquidità sino ad arrivare al rischio frodi, truffe e attacchi informatici. 


7 Ottobre 2025
Italia Oggi - Giuliano Mandolesi - Pag. 24

Modello 730 integrativo con nuovi quadri

Dalla lettura delle istruzioni del modello 730/2025 che trova conferma anche da una indagine effettuata da ItaliaOggi presso alcuni Caf nazionali emerge la possibilità di inviare i 730 integrativi, a differenza della scorsa annualità, anche in presenza del quadro per il monitoraggio dei beni all’estero, di quello per tassare con aliquota flat le mance dei camerieri o di quello per dichiarare  i redditi di capitale soggetti a imposta sostitutiva. L’invio di eventuali integrativi in presenza di questi quadri va formalizzato entro il prossimo 27 ottobre e nel rispetto del meccanismo generale di integrazione dei 730 che consente le modifiche con tale modello unicamente se si tratta di correzioni  a favore del contribuente. La dichiarazione integrativa non sospende le procedure avviate con la consegna del modello 730 e, quindi, non fa venir meno l’obbligo da parte del datore di lavoro o dell’ente pensionistico di effettuare i rimborsi o trattenere le somme dovute in base al modello 730 originario. 


7 Ottobre 2025
Italia Oggi - Franco Ricca - Pag. 25

Recupero crediti propri

La Corte di giustizia Ue, nella sentenza del 2 ottobre 2025, causa C-535/24, interviene sull’assoggettabilità all’Iva. Secondo i giudici di Lussemburgo il creditore che, senza un mandato del debitore, si attiva per recuperare il proprio credito nei confronti di un terzo, non effettua una prestazione di servizi assoggettabile all’imposta. Il caso è scaturito da una controversia relativa a una società commerciale bulgara che aveva detratto l’Iva su talune prestazioni di servizi fornitole da studi legali americani, finalizzate al recupero delle somme da essa vantate nell’ambito di un prestito concesso a una fondazione per l’organizzazione di un concerto di beneficenza. Tali fondi non erano stati versati alla fondazione ma direttamente ai soggetti che, per conto di questa, avrebbero dovuto organizzare il concerto che poi non ha avuto luogo per cause non imputabili alla fondazione. 


7 Ottobre 2025
Italia Oggi - Christian Angeli - Pag. 26

Catasto, avvisi non motivati

La Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 24296 dello scorso 1°settembre, ha stabilito che in tema di classamento degli immobili, la diversa distribuzione degli spazi interni, senza rideterminazione dei vani, non richiede una motivazione specifica nell’avviso di accertamento emesso dalle Entrate, poiché se la rendita catastale è attribuita a seguito della procedura DOCFA e gli elementi di fatto dichiarati dal contribuente non sono disattesi dall’Ufficio, la differenza tra la rendita proposta e rendita attribuita è sufficientemente giustificata con la sola indicazione dei dati oggettivi e della classe assegnata. Una motivazione più articolata è invece necessaria quando vi sia una diversa valutazione degli elementi di fatto, che deve essere esplicitata al fine di consentire al contribuente il pieno esercizio del diritto di difesa. 


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